"Parlami dell'esistenza di mondi lontanissimi..."

"Tyger tyger, burning bright in the forests of the night what immortal hand or eye could frame thy fearful simmetry?"

Le teorie vanno e vengono... ...le rane rimangono!
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29 aprile 2008
Viola
Figlio del Blu e del Rosso Viola che ti si direbbe raro così sfarzoso e appariscente compari invece dove meno ti si aspetta
Viola come un fuoco d'artificio perso in un mare d'erba

Viola come l'iris che sussurra coi papaveri da sotto l'abito da sera

Viola come i grappoli del glicine, abbracciato al muro come un'amante

Viola che ti scopro e riempi tutto il cielo
Lelo dei Colori
| inviato da leochedilorenz il 29/4/2008 alle 19:32 | |
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28 febbraio 2008
L'albero della Vita

... E ti dipingerò dei mille colori Che esplodono di vita
Lelo
| inviato da leochedilorenz il 28/2/2008 alle 20:22 | |
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22 gennaio 2008
Clandestino
"...anche a Raissa, città triste, corre un filo invisibile che allaccia un essere vivente a un altro per un attimo e si disfa, poi torna a tendersi tra i punti in movimento disegnando nuove rapide figure cosicchè a ogni secondo la città infelice contiene una città felice che nemmeno sa d'esistere " .
(I. Calvino - Le città Invisibili )

Uomo: "Invisibile Ratto, hai fatto tuo malgrado un patto col pattume"
Ratto: "Resisto con l'astuzia all'umana sporcizia"
Lelo dalla parte dei Ratti
| inviato da leochedilorenz il 22/1/2008 alle 19:30 | |
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10 gennaio 2008
La Cincia-Rella
5 grammi di DAS un pò d'acqua e qualche pennellata di colore

Anche la Cinciarella è tornata a trovarmi...sfondando le due dimensioni della carta, ha preso colori e volo fino a posarsi sulla mia libreria... per ora sembra trovarsi bene...ma la finestra per lei è sempre aperta
Lelo
| inviato da leochedilorenz il 10/1/2008 alle 22:31 | |
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5 gennaio 2008
Maternità
Rarissimo caso di allattamento vegetale...

Lelo e le Banane
| inviato da leochedilorenz il 5/1/2008 alle 13:39 | |
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23 dicembre 2007
Inverno
Come un Bottone sotto la Neve...

Lelo
| inviato da leochedilorenz il 23/12/2007 alle 11:30 | |
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19 dicembre 2007
Metafase
Si staranno dividendo? oppure contro ogni previsione, si stanno fondendo, portando a qualcosa di nuovo, forse un'esplosione di colori?

Lelo
| inviato da leochedilorenz il 19/12/2007 alle 23:26 | |
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16 dicembre 2007
Il Fiume Rosso
What's around the riverbend?

Per il Fiume e per chi nel fiume ci viaggia con la sua barchetta di carta
Lelo
| inviato da leochedilorenz il 16/12/2007 alle 23:13 | |
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23 novembre 2007
Due Piccole Sfere
A volte fra gli alberi viaggiano delle idee, frusciano come soffi fra le foglie, o rimangono appese nodose come rami, o scricchiolano sotto i piedi tra la terra e le radici, zampettano fra i cespugli come ragni colorati.
amminavo su una salita, fra i tronchi antichi di alberi, le foglie dipinte di colori accesi dalla luce, dalla clorofilla o da piccole creature del bosco che in quella stagione divengono artisti eccelsi. Forse fu allora che una di quelle idee erranti mi colpì, cadendo dall’alto, come una goccia di resina appiccicosa. L’Idea mi disse di frugare in tasca e di trovare qualcosa, e qualcosa la trovai. Riaprii la mano e apparvero due piccole palle, due sfere colorate lucide, vagamente imperfette, dure ma non troppo. Una Blu, un azzurro tiepido, come se la linea dell’orizzonte si fosse rotta e il colore del mare si fosse confuso e mescolato col cielo. Una Rossa, come una bacca di una pianta incantata, un rosso un po’ scuro, di quelli che cambiano le cose. e guardai, la luce si rifletteva come una finestra spalancata sulla loro scorza liscia, mi guardarono, risposero allo sguardo… C’era proprio davanti a me, come se fosse apparso, un albero vecchio, il tronco grigio di saggezza -il grigio non è un brutto colore, è come l’argento, solo un po’ meno luminoso- ma stillava vita, il muschio ammorbidiva la corteccia sciogliendone i nodi, le foglie di una qualche pianta lo circondavano e abbracciavano, come fossero bambini attorno a un vecchio narratore di favole. E c’era sul tronco un buco, che assorbiva tutta la luce, nero come il buio, uno di quei buchi che portano in altri mondi dove gli oggetti pendono dal soffitto, gli orologi vanno al contrario e i pianeti hanno altri colori, oppure la tana di una di quelle creature che nelle notti luminose danza intorno al fuoco insieme al vento e agli animali del bosco e ai bambini fuggiti dal collegio… Dal palmo della mia mano affidai le due sfere a una sporgenza della corteccia, ora si toccavano, piccole piccole. Mi chiesi perché ero così diverso da loro, dalle sfere…loro erano tonde, si, ma non perfettamente, luminose forse, ma solo per la loro scorza lucida, erano insignificanti su quell’albero enorme, eppure risaltavano come due iridi di colore diverso… Mi chiesi cosa fosse la Coerenza, riflettei finché sulle sfere non apparve un ombra bianca, ma ogni risposta che trovavo rotolava via. Non capii se la Coerenza apparteneva agli uomini, ma non mi importava più: avevo trovato altri due Colori. Il Rosso Bacca di Pianta Incantata, per ricordarmi che le cose belle sono difficili.Il Blu Orizzonte Spezzato, per ricordarmi che le differenze possono essere fuse in un unico colore.

Lelo e Vizzi - Vizzi e Lelo
| inviato da leochedilorenz il 23/11/2007 alle 19:43 | |
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10 giugno 2007
Sinciziale

Un cielo di uccelli E nuvole bianche che corrono e si fondono Insieme
Un cielo che avvampa Arrossisce, imbarazzato E vibra d'amore
Un cielo azzurro di luce cangiante Da guardare Insieme
Lelo
| inviato da leochedilorenz il 10/6/2007 alle 19:24 | |
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2 maggio 2007
Il Mare
Il mare dentro e il mare fuori
"...Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà..." (A. Baricco)
"...Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole. ..." (G. Verga)
Oh mare mare mare
Mare avvolgimi
Come un bozzolo
Affoga il mio sonno
Sogno acquatico
Nascondi i miei pensieri
Riempi il mio naso
La mia bocca
I miei polmoni
Sopisci le mie parole arrabbiate
Con una nenia gentile
Cullami
Addormentami
Oh mare mare mare
Mare prendimi
Suono alla tua porta
Mi accoglierai?
Raccogli le mie braccia
Stringimi la testa
Tienimi nel tuo cuore buio e nascosto
Affonda la tua forza
In questa mente stanca
Proteggimi
Distruggimi.

Lelo
per chi il proprio mare lo insegue, per chi deve ancora trovarlo, e per chi come me l'ha trovato e lo guarda con occhi ogni giorno stupiti...
| inviato da il 2/5/2007 alle 22:28 | |
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25 aprile 2007
Nome...Forma...Funzione...
Manuale Vs Digitale


"Metamorphosis is coming..."
Lelo
| inviato da il 25/4/2007 alle 12:29 | |
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21 aprile 2007
Dentro e Fuori
 “La maggior parte delle analisi funzionali del volo propulso si è incentrata sugli uccelli, utilizzando le equazioni aerodinamiche raffinate che gli ingegneri aeronautici impiegano per progettare aeromobili. Ma prendere a prestito tali nozioni direttamente dagli ingegneri è particolarmente difficile, perché le ali degli uccelli hanno tutte le caratteristiche che un progettista di aeromobili cerca di eliminare…”
 Forse anche io preferisco pensare che sia una magia, quella del volo, il cui segreto è stato rivelato a poche creature, leggere come un pensiero, perchè portassero i colori nell'aria e facessero sognare noi che dal basso le osserviamo stupiti, e su di un loro battito d'ala prendiamo il volo anche noi...
Lelo
| inviato da il 21/4/2007 alle 11:40 | |
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14 aprile 2007
Totem
<<…Il problema è che non siamo affatto intonati a questo sfondo. Seguirò il consiglio di Baviaan. Mi ha detto che devo cambiare e, poiché l'unica cosa che posso cambiare è il colore della mia pelle, cambierò quella." "Come?" - chiese il Leopardo con grande eccitazione. "Mi farò di un bel colore marroncino-nerastro, con un po' di porpora e qualche tocco di blu ardesia. Sarà proprio quello che ci vuole per nascondersi dentro le cavità e dietro agli alberi". E così, in un attimo, si cambiò il colore della pelle. Il Leopardo era più che mai eccitato, perché non gli era mai capitato prima di allora di vedere un uomo cambiar colore. "E io che faccio?" - disse infine, una volta che l'Etiope ebbe completato la sua opera, trasformando il suo ultimo mignolo in un bel dito nero. "Segui anche tu il consiglio di Baviaan. Ti ha suggerito di darti alla macchia." "Ma l'ho già fatto, mi sono messo in cammino senza indugio. Sono venuto fin qui insieme a te, e guarda cosa ci ho guadagnato." "Oh, ma cos'hai capito?" - l'Etiope scosse la testa - "... Baviaan non intendeva dire di rifugiarti in qualche altra regione del Sudafrica. Con 'darti alla macchia' intendeva dire procurarti le macchie sul tuo manto." "E a cosa mi servono?" chiese il Leopardo. "Pensa alla Giraffa," - disse l'Etiope - "oppure, se preferisci le strisce, pensa alla Zebra. Loro sembrano perfettamente soddisfatte delle loro macchie e delle loro strisce" "Hmm..." - disse il Leopardo - "non vorrei proprio somigliare a una Giraffa, per nulla al mondo!" "Beh, deciditi!" - disse l'Etiope - "perché mi seccherebbe andare a caccia senza di te, ma sarò costretto a farlo se tu insisti nel voler sembrare un girasole sullo sfondo di uno steccato spalmato di catrame." "D'accordo, allora mi farò le macchie" - disse il Leopardo - "ma non farmele troppo grossolane. Non voglio proprio somigliare a una giraffa." "Te le farò con la punta delle mie dita." - soggiunse l'Etiope - "C'è rimasto ancora abbastanza nero sulla mia pelle. Non muoverti!" Così l'Etiope avvicinò le sue cinque dita (c'era rimasto ancora nero a sufficienza sulla sua nuova pelle) e le premette su tutto il manto del Leopardo e là dove le cinque dita si appoggiavano lasciavano cinque piccole impronte nere, una vicina all'altra. Potete vederle chiaramente sul manto di qualsiasi Leopardo…
. A volte le dita scivolavano un po' e allora le macchie erano un po' sbavate; ma se tu ora guardi bene da vicino qualsiasi Leopardo, vedrai che ci sono sempre cinque macchie, il segno di cinque
grossi polpastrelli neri. "Ora sei una meraviglia!" - esclamò l'Etiope - "Puoi startene sdraiato sul nudo terreno e sembrare un mucchio di sassi. Puoi sdraiarti sulle rocce spoglie e sembrare un ciottolo multicolore. Puoi stenderti su un ramo frondoso e sembrare la luce del sole che filtra in mezzo alle foglie. Oppure puoi sdraiarti proprio nel mezzo di un sentiero e non sembrare proprio niente. Pensa a tutto questo e fai le fusa!" "Ma se io sono tutte queste cose," - dichiarò il Leopardo - "perché non ti sei fatto anche tu le macchie?" "Oh, il semplice nero è la cosa migliore per un uomo di colore."

Oh, certamente, ti capiterà di sentire qualche grande chiedere: "Può l'Etiope cambiarsi la pelle o il Leopardo le macchie?" Non penso che gli adulti continuerebbero a porsi una domanda così sciocca se il Leopardo e l'Etiope non l'avessero già fatto una volta, non credi? Ma non succederà un'altra volta.. Loro sono soddisfatti di essere così come sono. >>
Perchè anche le fiabe, e non solo la scienza, continuino a insegnarmi a guardare il mondo e le sue meraviglie... e perchè tutti siamo soddisfatti di come siamo...
Rudyard K., Lelo e il Leopardo
| inviato da il 14/4/2007 alle 21:13 | |
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